la forma e la sostanza

In Italia la class action pubblica è un istituto relativamente nuovo e non c’è ancora molta giurisprudenza in materia. Non siamo dei tecnici né dei legali ma, avvalendoci del pensiero critico, vorremmo qui formulare qualche considerazione.

I tempi lunghi della giustizia danneggiano la giustizia stessa determinando una ingiustizia.

La class action che abbiamo promosso come Comitato coordinamento acqua pubblica della provincia di Sondrio è iniziata nel 2015. Il ricorso al TAR è stato respinto a suo tempo per un vizio di forma ma senza entrare nel merito. Ora siamo arrivati al Consiglio di Stato , il quale ha sentenziato solo pochi giorni fa, confermando il vizio di forma, ma senza entrare nel merito. I vizi di forma non di rado, possono venir addotti proprio per allungare il processo o per evitare che si entri nel merito delle questioni

Nel frattempo, grazie anche alle nostre rivendicazioni, qualche toppa l’Ufficio d’ambito e S.EC.AM. Spa ce l’hanno messa (es. introduzione delle fasce di consumo, revisione della carta della qualità dei servizi ecc.).

Siamo convinti che se la giustizia amministrativa fosse entrata nel merito delle nostre “doglianze” forse S.EC.AM. Spa non si troverebbe nella disastrosa situazione in cui si trova ora.

Questi otto anni sono costati:

– al Comitato Coordinamento Acqua Pubblica tempo, impegno, dedizione costante, capacità d’ascolto e di gestione degli utenti del servizio idrico rimediando alla colpevole assenza delle associazioni locali in difesa dei consumatori che ha costretto il comitato a rivolgersi fuori provincia e segnatamente alla Confconsumatori di Parma.

– Agli oltre 500 utenti che hanno aderito oltre 14.000 euro di spese legali pagate di tasca propria.

– Svariati soldi pubblici: non sappiamo cosa sia costato a Provincia, Ufficio d’ambito e Secam la loro azione di resistenza alle nostre azioni ma in ultima analisi, trattandosi di enti pubblici, hanno speso soldi degli utenti.

– ricorso a tecnici di vario tipo ed ore ed ore di studio degli atti dell’Ufficio d’Ambito;

– segnalazioni alla Corte dei Conti, all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), all’ARERA, alla Provincia di Sondrio ed alla Regione Lombardia;

– numerose lettere ai sindaci/soci che sono colpevoli (tranne qualche rara eccezione) di non aver voluto comprendere la gravità della situazione contribuendo così all’aggravarsi nel tempo della situazione di S.EC.AM. Spa. Società che ha ora chiesto ed ottenuto di accedere ai fondi dell’AQST che metteranno un cerotto sulla grossa falla e che sono ulteriori fondi pubblici.

L’accesso effettivo alla giustizia è un diritto fondamentale, e quando i tempi si allungano eccessivamente, tale diritto rischia di essere compromesso o addirittura annullato, come nel caso di specie, con conseguenze significative sugli utenti e sulle municipalità. A dispetto delle dichiarazioni di SECAM e dell’Ufficio d’Ambito, che affermano di aver raggiunto ottimi risultati, le situazioni peggiorano e diventano ancora più gravose per gli utenti, l’ultimo anello della catena.

Per promuovere la giustizia, è importante che vengano ridotti i tempi dei contenziosi legali, garantendo così che le decisioni siano prese in modo tempestivo ed equo per tutte le parti coinvolte.

Questo specifico vizio di forma potrebbe a nostro avviso costituire un pericoloso precedente giurisprudenziale, in quanto non ha riconosciuto il diritto di rappresentanza ad una grossa ed importante organizzazione come la Confconsumatori Nazionale. Per completezza informiamo che la responsabilità del vizio di forma non è attribuibile al nostro Comitato Coordinamento Acqua Pubblica bensì alla Confconsumatori, la quale discuterà del “caso Valtellina” nel corso di un prossimo consiglio direttivo che dovrebbe svolgersi il primo giugno.

Il Comitato deciderà cosa fare in base all’esito della discussione del direttivo della Confconsumatori.

Vi terremo, come sempre, informati su questo sito.

Pubblichiamo qui sotto il file PDF con il testo integrale della sentenza

Comitato coordinamento acqua pubblica della provincia di Sondrio

  sentenza_consiglio_di_stato.pdf (166,5 KiB, 60 hits)

 

Print Friendly, PDF & Email