Azione di classe pubblica

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VIDEO DELL’INCONTRO

(Gli interventi dei cittadini presenti sono stati molto interessanti per cui ho pensato di inserire anche una sintesi dei loro  contributi nel video. Dato che molti non li conosco personalmente, chiedo loro di segnalarmi  se non fossero d’accordo alla pubblicazione della parte relativa al loro intervento)

Si sono tenuti i due incontri pubblici con gli avvocati della Confconsumatori con una buonissima partecipazione: oltre 300 persone a Caspoggio e 65 persone a Morbegno (considerato che si è svolto la domenica mattina non è per niente male). Il tema degli incontri è stato incentrato sulle ben note problematiche di cui alla “petizione per punti”

(www.acquavaltellina.altervista.org/la-petizione-per-punti/).

Preso atto delle varie questioni, i predetti legali hanno proposto di avviare il procedimento relativo alla cosiddetta “azione di classe” in materia di efficienza nella pubblica amministrazione.

Tale procedimento consentirebbe alla pluralità di utenti e consumatori, di inoltrare una diffida all’ATO e alla SECAM SPA, a fronte della lesione dei diritti e degli interessi che questi abbiano operato con svolgimento delle loro attività, quando il danno patito sia dovuto a:

– la violazione degli obblighi contenuti nelle Carte dei Servizi;

– la violazione dei termini;

– la mancata emanazione di atti amministrativi.

Lo scopo di tale iniziativa sarebbe diretto a migliorare l’efficienza delle pubbliche amministrazioni o dei concessionari di pubblico servizio, nei confronti della collettività.

L’azione collettiva nella P.A. può, pertanto, essere considerata un reclamo a fonte dei disservizi ricevuti e lo scopo di tale istituto sarà quello di giungere ad una soluzione comune a più persone, di fatto o di diritto, che produca effetti per tutti i componenti presenti e futuri della classe o del gruppo.

Nel caso in cui la diffida non sortisca effetto, il risultato che si può conseguire, sarà un ordine del giudice che condanni l’Ente in questione a fare quello che le leggi e/o i provvedimenti amministrativi stabiliscono in relazione alle problematiche sollevate, previa azione da proporre al TAR di Milano.

Tale azione potrà anche essere proposta da associazioni o comitati a tutela degli interessi dei propri associati.

Diverse decine di cittadini hanno già sottoscritto l’adesione all’azione di classe e molti hanno detto che l’avrebbero fatto.

In merito a questo ultimo aspetto, per poter partecipare all’azione collettiva sarà necessario iscriversi alla Confconsumatori, compilando il relativo modulo e versando la quota associativa di € 5,00, nonché versare la quota di adesione alla class action pubblica, determinata in € 25,00. I complessivi 30 euro si possono versare sull’IBAN indicato sull’atto di adesione: provvederanno gli avvocati a riversare i 5 euro alla Confconsumatori.

Qui sotto trovate tutti i moduli  di iscrizione alla confconsumatori e atto d’adesione alla class action)

MODULI PER LA CLASS ACTION (consiglio di scaricare e leggere anche il file con le istruzioni passo passo):

  ATTO DI ADESIONE ALL¹AZIONE DI CLASSE PUBBLICA (ALLEGATO B) (31,0 KiB, 1.668 hits)

  MODULO ISCRIZIONE CONFCONSUMATORI (ALLEGATO A) (43,0 KiB, 1.158 hits)

  istruzioni_per_la_class_action.pdf (62,8 KiB, 1.148 hits)

 

Una volta compilati occorre allegare, oltre alla carta d’identità ed il codice fiscale, anche la ricevuta dell’avvenuto versamento e spedire tutto (via fax o e-mail o posta ordinaria) all’indirizzo degli avvocati Peschiera e Barreca.

Si può aderire fino al 30.04.2016. Entro quella data si chiuderà anche la petizione provinciale. Contattate Martina Simonini all’indirizzo [email protected]   se avete in mano moduli firmati in modo che il Coordinamento acqua pubblica della provincia di Sondrio possa organizzarsi per il ritiro.

 

Alcuni semplici chiarimenti che potrebbero essere utili:

  •   La petizione promossa dal Coordinamento acqua pubblica della provincia di Sondrio (nella versione online e cartacea) : la petizione è una richiesta che potrebbe o meno essere presa in considerazione dai destinatari della stessa.

  • L’azione di classe pubblica promossa da Confconsumatori Lombardia con l’appoggio dello stesso Coordinamento acqua pubblica: è una azione diversa anche se complementare. E’ uno strumento che si prefigge maggiore incisività. Il suo iter prevede che i destinatari siano obbligati ad interagire con i proponenti o, nel caso limite, a sottostare a quanto deciso dal Giudice.

  • Nell’attesa della organizzazione della azione di classe la decisione se pagare o meno le bollette della Secam, quanto eventualmente pagare, spetta al singolo cittadino. Il coordinamento acqua pubblica non può che consigliare di pagare e contemporaneamente utilizzare le bozze di lettere che gli avvocati ci hanno consigliato di utilizzare per la trasmissione alla SECAM della richiesta di rivalsa ogni volta che si paga una fattura.

” Da articoli di stampa si legge in questi giorni che “diverse associazioni di consumatori della provincia di Sondrio si sono attivate per addivenire a una soluzione dei rincari delle bollette”. Mi sembra che numerose volte sia stata sollecitata la Federconsumatori provinciale ad intervenire sulla questione del caro bollette del Servizio Idrico Integrato, prima che il Coordinamento acqua pubblica della provincia di Sondrio venisse in contatto con la Confconsumatori Lombardia. Nel corso dell’incontro pubblico di Caspoggio con gli avvocati Peschiera e Barreca è intervenuto un rappresentante della segreteria provinciale della CGIL per puntualizzare che la Federconsumatori aveva trasmesso una lettera a tutti i Sindaci della provincia e che era già stato fissato un incontro con l’Ufficio d’Ambito per il 30 marzo. Staremo a vedere cosa ne esce: la cosa certa è che se è stata avviata la class action è grazie alla caparbietà della Confconsumatori Lombardia. Le cose che non sono sinora state fatte a livello locale sono: informare, coinvolgere e rappresentare gli interessi dei cittadini-consumatori.
Come sempre in Italia,sul carro dei vincitori vogliono salire tutti. Perché Confconsumatori non è stata invitata agli incontri con l’Ufficio d’Ambito?

Ci sono ancora 23.500 utenti residenziali senza contatore che stanno decidendo cosa fare, se pagare le gabelle illegittime di circa € 250 per l’istallazione dei contatori e le fatture con 153.000 litri di acqua anche se non sono utilizzati, andando poi a chiederne il rimborso.
È vero che l’azione di classe pubblica non prevede rimborsi. Ma quest’azione è solo l’inizio per portare alla luce le inefficienze del servizio. Appurate, poi, le incongruenze/illegittimità, se Secam non procederà volontariamente ai rimborsi ci sarà modo di farglielo fare in modo coattivo con altri strumenti con aggravio di spese a suo esclusivo carico.
Allo stato attuale non pare che ci siano i presupposti per chiedere immediatamente un risarcimento dei danni per i quali l’onere probatorio sarebbe a carico dell’utente.

Invece, una volta chiarita ogni questione ci sarà ampio spazio per agire legalmente nelle opportune sedi per far valere diritti dei singoli e della collettività. “

Conclusione: andiamo avanti e aderiamo in tanti alla azione di classe pubblica!

 

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