Il triello

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In pochi giorni su un quotidiano locale sono comparsi 3 articoli sul “triello” ( la sfida  a 3 del noto film di Sergio Leone: Il buono, il brutto e il cattivo,  potrebbe corrispondere per analogia a Secam – Ufficio d’Ambito – Sindaci).  Visti i tre articoli, la prima cosa che mi viene da osservare è la diversa importanza attribuita alle parti in campo:

1° articolo: intervista all’AD di SECAM Spa – Sig. Gildo De Gianni: 2 pagine intere più la prima pagina,  classificato nella rubrica INTERVISTA

2° articolo: replica di un gruppo di Sindaci all’articolo di De Gianni: articolo che riporta ancora in gran parte le dichiarazioni di De Gianni e solo in parte il documento dei Sindaci, nessun richiamo in prima pagina.

3° articolo: replica di Enzo Orsingher portavoce di POSSIBILE, all’articolo di De Gianni: un quarto di pagina con richiamo in prima pagina, classificato nella rubrica POLEMICA.

Non vorrei  che questi dettagli distogliessero però l’attenzione dal merito della vicenda. Nel merito si può ben dire che i Sindaci abbiano delle responsabilità, ma chi potrebbe ora trarre vantaggio dalle 5000 firme dei cittadini su una petizione propositiva e dalla attivazione di una class action?  La risposta penso che possa essere: “i Sindaci”. Loro che in un primo momento si sono sentiti dire (da Ufficio d’Ambito e SECAM in combinato disposto) che:

  1. Il Piano d’ambito sarebbe stato un piano d’ambito stralcio e che l’affidamento sarebbe durato tre anni (e non 20);

  2. Si sarebbe dovuti arrivare ad una tariffa di 0,99 euro entro cinque anni mentre invece 0,99 è la tariffa media di partenza con incrementi del 5% annuo per arrivare ad € 1,26 al mc;

  3. le incongruità ed inesattezze contenute nel regolamento e nella carta dei servizi, che alcuni Sindaci hanno rilevato, sono cose di poco conto… l’Ufficio d’Ambito e SECAM provvederanno a mettersi in regola, ma con calma, alla prima occasione utile di revisione del piano d’ambito;

  4. la responsabilità della mancata informazione agli utenti è tutta dei Sindaci (peccato che questo non è quello che prevede la normativa e neppure quello che sta scritto sul piano d’ambito);

  5. la SECAM può decidere di fare comunella con altre società senza passare per l’assenso dei consigli comunali (peccato che il testo unico degli enti locali dica cose diverse)

  6. stessero attenti i Sindaci ad alzare la voce: rischiano di essere querelati.

In questo clima da film western, pur senza conoscere quali atti intenderanno assumere i Sindaci in un prossimo futuro, non si può  che essere solidali con loro, specialmente con quelli che hanno iniziato a manifestare pubblicamente il loro dissenso.

 

 

 

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