La partecipazione in montagna

La Provincia è salva, ma solo per quanto riguarda i propri confini territoriali. Forse si è salvata anche grazie alle migliaia di firme che i cittadini hanno messo. Molte funzioni fondamentali svolte attualmente dalla Provincia però, stando alle previsioni di legge, potrebbero ritornare in capo alla Regione, comprese quelle riguardanti la complessa materia del demanio idrico, comprese le piccole e grandi derivazioni d’acqua. I cittadini possono fare ancora qualcosa per la propria Provincia, a  patto che da un lato  le Istituzioni diano loro reali strumenti  partecipativi, dall’altro che svolgano interamente il proprio ruolo istituzionale per il reale riconoscimento della specificità montana del nostro territorio.  Devono ad esempio pretendere dalla Regione Lombardia l’inserimento nello Statuto regionale della specicficità montana, con tutto quello che ne consegue. Guardate Belluno (art. 15 dello Statuto della regione Veneto):

“La Regione, ferma la salvaguardia delle esigenze di carattere unitario, conferisce con legge alla Provincia di Belluno, in considerazione della specificità del suo territorio transfrontaliero e interamente montano nonché abitato da significative minoranze linguistiche, forme e condizioni particolari di autonomia amministrativa, regolamentare e finanziaria in particolare in materia di politiche transfrontaliere, minoranze linguistiche, governo del territorio, risorse idriche ed energetiche, viabilità e trasporti, sostegno e promozione delle attività economiche, agricoltura e turismo”

Scaricate e leggete lo Statuto della Regione Veneto

Per quanto riguarda invece la partecipazione dei cittadini forse non tutti sanno che il dibattito sugli strumenti di partecipazione e deliberazione on-line, che sta occupando buona parte della discussione sui principali organi di informazione, non è una novità di questi giorni. Ad esempio la Fondazione RCM (Rete Civica di Milano) è una fondazione di partecipazione senza fini di lucro che da alcuni anni si occupa della diffusione nella comunità civica di strumenti informatici e telematici atti a promuovere e favorire la partecipazione.

Uno scopo della Fondazione è, avvalendosi di strumenti digitali, informatici e telematici, la progettazione e la gestione di  ambienti di  partecipazione attiva dei cittadini, con particolare attenzione allo sviluppo sostenibile, alla gestione del territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, al traffico e alla mobilità, al turismo e alla cultura, alla salute e alle altre tematiche che possano trarre giovamento dalla partecipazione. La Fondazione RCM ha messo a punto alcuni strumenti per la partecipazione on line che sono stati sperimentati ed applicati in una  decina di importanti comuni lombardi, tra i quali  Brescia, Como, Lecco, Mantova, Pavia. La  piattaforma openDCN, messa a punto dalla Fondazione e già utilizzata da alcuni  Comuni,  può oggi offrire nuovi strumenti e nuove opportunità per la partecipazione dei cittadini al dibattito sulle problematiche del territorio e per facilitare l’interazione tra quei soggetti che, a vario titolo, concorrono alla definizione delle decisioni all’interno di processi strutturati e formalizzati.OpenDCN rappresenta la naturale evoluzione delle Reti Civiche di alcuni anni fa: si prefigge cioè di arricchire le possibilità di partecipazione dei cittadini, con l’ausilio di strumenti per la finalizzazione delle discussioni e la deliberazione.

La domanda che pongo ai nostri Amministratori Locali è questa: non potreste iniziare ad utilizzare questo software  anche voi, in Provincia o nei Comuni,  per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini alle decisioni importanti che riguardano il territorio? Intanto, per farvi un’idea concreta, vi invito a provare  la demo di openDCN.

Luca Vitali

 

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