Il futuro dello I.A.P.S.

Nel 2009 si riunì  il Comitato Istituzionale Acque. C’erano proprio tutti: i 78 comuni, le 5 Comunità Montane, le Organizzazioni sindacali, la Camera di Commercio, il Bim, le associazioni di categoria, i parchi dello  stelvio e delle Orobie, l’Unione  pesca  sportiva, Lega  ambiente,  tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio provinciale.

Propongo alla lettura questo opuscolo, nel quale si ripercorre la storia dello IAPS ( Intergruppo Acque Provincia di Sondrio). A pagina 21 lo  IAPS, in riferimento alla costituzione del Comitato Istituzionale Acque, si interroga sul suo futuro:

E dove starà l’Intergruppo Acque? Andremo in pensione a Bilancio Idrico acquisito o rimarremo sulla breccia per altre battaglie? A  sconsigliare  l’uscita  di  scena  del  movimento ci sono le tante partite ancora da giocare per pretendere ed ottenere :

–  la scrupolosa osservanza delle norme di tutela introdotte dal Bilancio Idrico;

–  il rispetto dei Deflussi Minimi Vitali;

–  un  radicale  miglioramento  nella  disciplina  e nella gestione degli svasi dei grandi bacini;

–  una  concordata  regolazione  delle  portate  in alveo.

 

Tutte questioni che richiedono attenzione, vigilanza,  controllo,  iniziative  di  protesta  e  di  denuncia per violazioni o carenze riscontrate, capacità di proposta, di dialogo e di confronto con i gestori e le Istituzioni. A noi pare che lo Iaps  possa e debba continuare a far valere la forza del patrimonio di consenso,  di  informazioni  e  conoscenze  acquisite  per la  difesa  del  territorio  e  dell’ambiente,  nell’interesse di tutti i cittadini della nostra provincia. Lo  Iaps   dovrà  quanto  prima  deliberare  il  suo futuro. A noi pare  si tratti di un futuro già segnato.

A pagina 18 dello stesso opuscolo c’è un interessante articolo che riporto integralmente anche qui:

PARERI DI PROFESSIONISTI CON COMPETENZE  SPECIALISTICHE ALTAMENTE QUALIFICATE

L’ amministrazione  provinciale,    non  disponendo  al  proprio  interno  delle  competenze professionali  adeguate  a  sviluppare  i  necessari approfondimenti  sulle  implicazioni  idrauliche, economiche  e  paesistico   ambientali,  nonchè  le loro  interazioni  e  relazioni  sulle  possibili  conseguenze  connesse  a  ulteriori  sfuttamenti  a scopo idroelettrico,con avviso del giugno 2008 ha affidato l’incarico per tale supporto tecnico   scientifico  al  raggruppamento  costituito  dal prof.Marco Vitale, dal prof.ing.  silvio Franzetti, dalla prof.ssa Luisa Bonesio.La relazione del prof. Vitale riguarderà le implicazioni  economiche,  quella  dell’ing.  Franzetti sarà  relativa  alle  componenti  idrauliche    mentre la prof.ssa Bonesio si occuperà  dell’impatto  paesaggistico. Delle loro relazioni si riportano in estrema sin   tesi alcune valutazioni conclusive.

prof. Vitale

”  …i  fatti  dimostrano  che  non  vi  sono  più spazi  per  ulteriore  utilizzazione  delle  acque in Valtellina a fini energetici, se non sacrificando  le  poche  residue  aree  ancora  in  condizioni accettabili (come l’alta Val Grosina), infliggendo  al  territorio  perdite,  anche  economiche, rilevanti e creando tensioni sociali e disamore per il proprio territorio.Vi sono oggi molti strumenti alternativi per produrre la stessa energia spremibile da quel poco di  acque  libere  che  restano  in  Valtellina  (miglior utilizzo e modernizzazione degli impianti esistenti,con rinnovo dei gruppi generatori nelle centrali;migliore  manutenzione  delle  condotte forzate;razionalizzazione  degli  impianti  di  alta tensione;piccoli impianti c.d. micro-idroelettrici in pianura che utilizzano la corrente non solo dei fiumi ma dei canali,senza alcun impatto ambientale risparmi energetici). Questi interventi possono facilmente e largamente superare la ulteriore produzione idroelettrica teoricamente ottenibile in Valtellina spremendo oltre ogni limite un territorio ed una montagna già troppo spremuti”

prof. Franzetti

“. .la  situazione  dello  sfruttamento  idrico  a fini  idroelettrici  in  provincia  di  Sondrio  è critica. I livelli di sfruttamento attuale unito a specificità di pregio di alcuni ambienti non ancora completamente sfruttati, non sembrano consentire  la concessione per nuovi piccoli impianti, i quali peraltro presentano una serie di problematicità aggiuntive quali l’effettivo rilascio del DMV il rispetto dei valori medi e massimi di concessione, la notevole estensione dei probabili reliquati futuri. In  subordine,  qualora  si  volesse  considerare  la possibilità  di  qualche  nuova  concessione  bisogna che vengano soddisfatti i livelli minimi degli indicatori di qualità; ciò costituirebbe di per  sè un vincolo molto stretto. Non solo per le eventuali nuove concessioni ma anche per le concessioni in essere si dovrebbero prendere  provvedimenti in relazione alla qualità ed alla gestione.”

prof.ssa  Bonesio.

“…va  infine  sottolineato  con  preoccupazione  come  molte  delle  condotte  in  istruttoria e  le  relative  prese,  siano  ubicate  in  territori  di  particolare  significato  paesaggistico,  o perchè in zone di elevato valore naturalistico (tanto  da  essere  in  gran  parte  territori  appartenenti a parchi o a sic (i versanti oorobici, la Val Masino), o caratterizzati da sopravviventi paesaggi  culturali  che  testimoniano  usi  comunitari e tradizioni rurali diventati sempre più rari e precari (le Valli Grosine), meritevoli di forme di tutela molto alte e di politiche di valorizzazione delle identità locali come unica vera e duratura ricchezza delle popolazioni.  Misure queste,  la  cui  portata  strategica e  realmente innovativa,  sopratutto  nell’ambito  della  competizione virtuosa tra sempre più elevati livelli di  qualità  paesaggistica  innescata  e  promossa  attivamente  dalle  politiche  di  attuazione  della Convenzione  Europea  del  paesaggio,   appare primaria  e  ben  più  lungimirante,  anche  nel conseguimento  di  durature  e  produttive  remunerazioni  economiche,  maggior  consapevolezza  e  attaccamento  al  terriitorio  e  dunque  di  maggior  coesione  sociale  rispetto  al danno obbiettivo     ambientale, paesaggistico, comunitario  conseguente ad eventuali azioni di ulteriore miope sfruttamento del patrimonio comune del territorio provinciale .

Faccio un augurio allo IAPS e ai gruppi che lo compongono ( tutti elencati nell’opuscolo) affichè continuino anche  in futuro, con lo stesso vigore ed entusiasmo,  a coordinarsi tra di loro nell’ opera di difesa e di salvaguardia delle acque e del territorio della provincia di Sondrio.

Luca Vitali

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