Pubblico, con invito alla massima diffusione anche a livello locale, il testo della Petizione sul tema degli incentivi all’idroelettrico già inviata al Governo e l’ Appello alle associazioni interessate che non lo avessero ancora sottoscritto. Qui trovate il testo della campagna “Adesso basta incentivi” e i materiali da utilizzare. Qui si trova il testo per i Sindaci, se volessero sottoscriverlo
Il Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi – Free Rivers Italia (www.freerivers.it) ha inviato una petizione, sottoscritta anche da numerose altre Associazioni, al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro della Economia, con le seguenti richieste:
– eliminare o ridurre gli incentivi al piccolo idroelettrico nei corsi d’acqua
– eliminare il concetto di pubblica utilità per gli impianti idroelettrici sotto i 3 MW
– l’ inserimento dei Comuni nel processo autorizzativo degli impianti idroelettrici
Per avere maggiore peso chiediamo a tutte le Associazioni interessate ad appoggiare le richieste sopra esposte di manifestare la propria adesione mandando una mail ai seguenti indirizzi:
[email protected] (presidente associazione Free Rivers Italia)
[email protected] (mail della Associazione)
Nella speranza che anche Voi manifestiate l’ appoggio a questa causa salutiamo cordialmente
Per Free Rivers Italia
Lucia Ruffato
Per il gruppo locale Coordinamento acqua pubblica della provincia di Sondrio
Luca Vitali
Testo Petizione
Al Ministro dello Sviluppo Economico
Al Ministro della Economia
Le sottofirmate Associazioni
Premesso che
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L’idroelettrico é una delle peggiori cause di degrado dei corsi d’acqua e rappresenta un aspetto di grande criticità per l’economia montana, essendo antitetico all’economia turistica; esso è un primario detrattore ambientale, e colpisce centinaia di chilometri di corsi d’acqua di grande pregio ambientale e paesaggistico, sottraendo acqua al libero deflusso e al godimento di questo grande bene pubblico e collettivo;
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Da alcuni anni lo stato italiano incentiva fortemente la produzione idroelettrica, in particolare quella minore, sul falso presupposto che l’energia da fonte rinnovabile sia sostenibile, ma il piccolo idroelettrico sotto 1 MW è grandemente invasivo e dannoso per l’economia turistica, generando un danno diffuso a carico di moltissimi operatori del settore;
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In termini economici, i piccoli impianti di produzione con meno di 1 MW, non hanno giustificazione, se non l’arricchimento del singolo produttore;
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in realtà, il peso della produzione del piccolo idroelettrico nel panorama energetico italiano è quanto mai esiguo, rappresentando appena l’1,6 per 1000 dei consumi di energia in Italia (GSE,2014);
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Se il peso produttivo è così basso, non è basso il numero di impianti incentivati , che a fine 2015 era di 2536 per una produzione di 2556 GWh, mentre i 1137 impianti più grandi di 1 MW producevano nello stesso anno 42981 GWh e cioè il 94% del totale idroelettrico;
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L’incentivo stratosferico di 21 centesimi al kwh prodotto, prelevato dalle tasche di tutti gli utenti della rete elettrica rende il piccolo idroelettrico un investimento che rende l’incredibile tasso del 34% e ciò fa capire i motivi per cui nel 2014 erano in attesa di autorizzazione circa 2000 impianti;
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l territori montani e appeninici, già sfruttati dal grande idroelettrico, che ha trovato, grazie all’acqua invasata nei bacini, giustificazioni in campo agricolo, non possono e non devono essere ulteriormente saccheggiati da attività predatorie che non hanno giustificazioni collaterali, se non l’arricchimento di pochi a scapito di molti;
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Questa problematica è comune a tutte le Regioni d’Italia e non solo a una parte del Paese come evidenziato dall’Appello Nazionale per la salvaguardia dei corsi d’acqua dall’eccesso di sfruttamento idroelettrico del 2104;
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È fondamentale un concorso d’azione e assunzione di responsabilità ad ogni livello istituzionale con propria competenza in materia;