Torrente Roncaiola parte seconda

Alcuni mesi fa avevo scritto qui  un articolo sulla richiesta di derivazione d’acqua a scopo mini-idroelettrico sul torrente Roncaiola a Talamona e sul conseguente disaccordo di parte dei residenti, culminato con una raccolta firme. Per tale progetto era stata in seguito avviata una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, della quale trovate la documentazione sul sito ufficiale della Regione Lombardia, oppure per comodità cliccando qui. Conclusa la valutazione si attende la convocazione della Conferenza dei servizi da parte della Provincia di Sondrio, Ente deputato all’istruttoria e alla decisione finale riguardo alle piccole derivazioni idroelettriche (cioè quelle non superiori a 3000 KW). Nel frattempo sarebbe molto utile che i residenti avessero la possibilità di approfondire ulteriormente il progetto, che ricordiamo, è considerato per legge “di pubblica utilità” ed è incentivato con fondi statali (che alla fine i cittadini si  ritrovano a pagare nelle bollette). Se leggete la documentazione infatti vi accorgerete che nella prima pagina di ogni documento è ben evidente la scritta “opera di pubblica utilità”, che vale anche a dire “esproprio legittimo dei terreni ai legittimi proprietari”. In un articolo apparso sulla stampa locale  il Sindaco di Talamona giustamente dice: “Non abbiamo alcun preconcetto sull’operazione se questa non danneggia il territorio e porta dei benefici per il paese”.

E’ proprio questo a mio parere il problema principale  del mini-idroelettrico : un danno ambientale e nessun beneficio (energetico) per l’Italia, nè per Talamona e per i suoi abitanti, se non la magra consolazione di una eventuale compensazione economica per il Comune o di una mitigazione ambientale per rendere le opere meno impattanti. Ma forse col tempo mi si dimostrerà il contrario.

Forse un giorno anche gli ambientalisti si renderanno conto di questa stortura legislativa che incentiva il mini-idroelettrico a vantaggio di pochi imprenditori e a danno dei residenti e dell’ambiente montano.  In effetti questa azienda fa il suo mestiere e non è biasimabile quando agisce (come in questo caso) nel rispetto della legge e dei regolamenti. In questo documento sembra che tutto sia in regola anche con il Piano di Bilancio Idrico provinciale, che dovrebbe tutelare i corsi d’acqua montani.

Bisognerebbe alla fine capire che in casi come questo (e ce ne sono tanti), senza un reale e forte  interesse e una mobilitazione dei cittadini per la conservazione del proprio ambiente, del proprio torrente, la causa è persa in partenza. Auguro ai talamonesi di organizzarsi per tempo e di far sentire forte ed unita la propria voce, pur sapendo che dovranno  fare da soli perchè non avranno quasi sicuramente l’appoggio delle Istituzioni.

Un idea da sviluppare e da contrattare potrebbe essere questa:

– se la portata media di concessione è di 188 litri al secondo

– nei mesi da maggio a settembre, periodo di abbondanza di acqua, si potrebbe lasciarne utilizzare di più a scopo idroelettrico

– in cambio dell’aumento proporzionale (ben oltre i 60 litri al secondo previsti) del valore del DMV negli altri mesi dove l’acqua scarseggia (aprile e novembre) e dove altrimenti sarebbe  assente.

Nel disciplinare di concessione deve essere previsto sia un valore medio (che sappiamo essere 188 litri al secondo) sia un valore massimo, che nel primo progetto era di 510 litri al secondo e che sarà sicuramente stato rivisto al ribasso, ma che occorrerà conoscere per poter avviare una contrattazione sul DMV. Infatti l’acqua presente nei periodi maggio – settembre sarebbe comunque utilizzata dal concessionario fino al valore massimo previsto nella concessione: non sarebbe sbagliato nè pretensivo richiedere una forma di compensazione a favore del DMV nei mesi di magra.

L’ idea sopra accennata sarebbe da prendere in considerazione solo nella estrema ipotesi in cui non si riuscisse a ottenere un risultato migliore. Ricordo anche che :
– nei mesi invernali, nei quali il deflusso risultasse inferiore ai 60 litri al secondo la centralina non sa
rà comunque in funzione.
– con la centralina in funzione (captazione massima consentita di 510 litri al secondo) in tutti i mesi dell’anno il deflusso a valle dell’opera di presa non sarà mai superiore ai 60 litri al secondo, a parte casi eccezionali nel periodo estivo.

Infine, dalla relazione che potete leggere qui (ho omesso le foto) si vuole convincere la popolazione di Talamona che il torrente Roncaiola trarrà addirittura giovamento dalla presenza della centralina.

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