Lo Statuto di SECAM

Già  qualche anno fa molti affermavano che occorreva una “azienda speciale” o che perlomeno SECAM SPA andasse “blindata” per non consentire che venisse snaturata la sua natura completamente pubblica. Il concetto è stato ribadito ad esempio  nel consiglio provinciale e in molti incontri pubblici. Potete trovare traccia anche in molti articoli presenti  in questo sito. Attualmente il fatto più importante e potenzialmente efficace in tal senso è stato l’incontro pubblico svoltosi il mese di settembre a Chiavenna sul futuro del servizio idrico integrato. In quella sede per la prima volta anche SECAM, per bocca dell’ Amministratore Delegato Gildo De Gianni, si è dichiarata d’accordo a modificare in senso restrittivo il proprio Statuto, affinchè la società rimanesse anche in futuro una SPA ma completamente pubblica. Come però ha giustamente fatto notare De Gianni, non è SECAM che deve deliberare in tal senso ma gli Enti Pubblici che ne sono gli azionisti (Comuni, Comunità Montane, Provincia). Forse è da qui che bisogna partire. Infatti proprio in questi giorni (nelle intenzioni dell’ufficio d’ambito entro il 15 novembre) tutti i Comuni stanno firmando i contratti di servizio che sanciscono il trasferimetno del SII al gestore unico SECAM SPA. Lo schema di contratto, che è stato approvato dal CdA dell’Ufficio d’Ambito, dall’assemblea dei Sindaci e dal Consiglio Provinciale, secondo Martina Simonini

” non è fatto bene, anzi si può  affermare che è scritto proprio male e abbisogna di numerose correzioni di carattere formale, di merito e di legittimità. I Sindaci però (neanche tutti) se ne accorgono solo ora, meglio tardi che mai.”

Oltre a De Gianni qualche Comune ha capito bene il problema e ha cominciato a formalizzare tale proposta. E’ da considerarsi come “apripista” la delibera del Comune di Piuro, nella quale è contenuta una esplicita richiesta riguardante la modifica dello Statuto:

PREMESSA FONDAMENTALE: Capitale interamente pubblico

La Società SECAM è attualmente a capitale interamente pubblico detenuto dai 78 Comuni della provincia di Sondrio, dalle cinque Comunità Montane e dall’Amministrazione Provinciale di Sondrio. Di conseguenza, si chiede che lo Statuto della SECAM sia modificato inserendo le seguenti testuali parole:
“per tutta la durata della Società SECAM, il 100% (cento per cento) del capitale sociale dovrà sempre appartenere ai Comuni o agli altri Enti pubblici locali. E’ da considerarsi inefficace nei confronti della società stessa ogni trasferimento di azioni o diritti di opzione idoneo a far venire meno l’esclusività del capitale pubblico ed è vietata l’iscrizione nel libro dei soci di ogni trasferimento di azioni effettuato in violazione di quanto sopracitato. E’ altresi inefficace verso la società, e ne è fatto divieto di iscrizione nel libro dei soci, ogni atto che determini l’esercizio dei diritti derivanti dalle azioni da parte di soggetti diversi da quelli sopracitati (78 Comuni della provincia di Sondrio, dalle cinque Comunità Montane e dall’Amministrazione Provinciale di Sondrio)”

 

Speriamo che tutti i Sindaci e gli altri azionisti pubblici si muovano in tal senso, passando dalle parole ai fatti. In un interessante incontro di macroeconomia svoltosi a Morbegno  è stato infatti delineato un quadro internazionale preoccupante che sta già avendo  risvolti a livello di servizi pubblici locali. I Comuni sono quindi avvisati: non potranno in futuro giustificarsi dicendo di non sapere.

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