In parole semplici i deflussi fluviali sono composti dal deflusso di base, derivante dall’ acqua che proviene dai circuiti sotterranei attraverso le falde, le sorgenti e le infiltrazioni innescate dalle precipitazioni e dal deflusso superficiale, derivante dagli scorrimenti superficiali alimentati dalle precipitazioni . Nei periodi di prolungata assenza di precipitazioni piovose o nevose o di contributi dovuti allo scioglimento di ghiacciai e nevai, sono presenti nell’alveo solo i “deflussi di base”.
L’indicatore di magra naturale per un corso d’acqua può essere assai utile per valutare la compatibilità di vecchie e nuove derivazioni, quando si osservi che il DMV fissato dalla Regione Lombardia è pari al 10 % della portata media annua, con possibilità di aumento fino al 20 % in relazione all’applicazione di fattori correttivi commisurati alle caratteristiche morfologiche, naturalistiche, di fruizione turistico – sociale, alla presenza di carichi inquinanti, all’interazioni tra acque superficiali e sotterranee e alla modulazione dell’arco dell’anno delle portate.
Dall’analisi della Tabella 2 del Piano di Bilancio Idrico della Provincia di Sondrio si vede che i corsi d’acqua che presentano l’indicatore di magra naturale inferiori al 10 % (tratti in colore rosso e arancione) , nei periodi invernali e estivi di prolungata assenza di pioggia e in assenza del contributo dovuto allo scioglimento delle nevi, sono soggetti a magre naturali con portate in alveo inferiori al DMV .
In tali corsi d’acqua, in presenza di una derivazione che rispetti il rilascio del DMV pari al 10% il tratto a valle dell’opera di presa è caratterizzato da tre periodi:
1- un periodo di magra “fisiologica” estiva e invernale con portate inferiori al DMV
2- un periodo di presenza fisiologica di acqua , nel quale la derivazione lascia nell’alveo il solo DMV
3- un periodo di abbondanza o di piena, in cui la presenza maggiore di acqua rispetto alla massima derivabile per legge dall’impianto determina il rilascio in alveo di portate abbondanti rispetto al DMV
Questi corsi d’acqua hanno quindi , salvo brevi periodi di piena, delle portate che sono o costantemente limitate al DMV o ancora inferiori nei periodi di magra naturale, con le conseguenti modificazioni dell’ecosistema e della naturalità e funzionalità fluviale.
Nei periodi di magra le derivazioni possono determinare nel corso d’acqua sottrazioni idriche che conducono a criticità ben più forti rispetto alla magra naturale. Su tali corsi d’acqua l’effetto conseguente alle derivazioni ha condotto alla determinazione del “rischio di criticità rispetto alle portate medie annue di magra”, delle portate cioè residue a valle delle derivazioni e restituzioni.
Ammettendo che le utilizzazioni idroelettriche derivino l’intera portata media annua disponibile nella sezione di derivazione a meno del DMV al 10 %, gli scenari descritti nella Tavola 2 allegata al PBI sono da ritenersi quindi come scenari di rischio, peraltro molto vicini alla realtà.