le bollette dell’acqua sono care?

25 settembre 2015

ricevo e volentieri pubblico una riflessione che mi è pervenuta e che mi auguro possa integrare ulteriormente il dibattito sul tema delle bollette del Servizio Idrico Integrato:

desidererei proporre una riflessione sul tuo ultimo post relativo alla remunerazione degli oneri finanziari da parte di Secam e della possibilità da parte dei Cittadini di operare azioni di “obbedienza civile”. Vorrei suggerire che definire “obbedienza civile” l’invio di una letterina al proprio Sindaco potrebbe essere fuorviante: sai meglio di me che questa definizione è stata utilizzata dal coordinamento dei movimenti per l’acqua pubblica per indicare proprio quell’azione di autoriduzione delle bollette che tu, invece, sconsigli. Non voglio entrare nel merito delle motivazioni pro o contro l’autoriduzione (io, personalmente, sono sempre per rispettare le leggi, quindi in questo caso sono per l’autoriduzione), trovo, tuttavia, che il tuo post generi confusione. Non sono in grado di valutare l’utilità della tua proposta, comunque interessante e meritoria, ma la ritengo comunque afferente ad un comportamento non rispettoso, quindi disobbediente, dell’esito referendario. L'”obbedienza civile” è proprio un’altra cosa.

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Riflessioni a partire dalle lamentele sulle “bollette dell’acqua”.

 

IN TEORIA:

Se, come si dice comunemente, il capitale di SECAM è di proprietà totalmente pubblica e gli azionisti sono i Comuni, le Comunità Montane e la Provincia di Sondrio, allora il dividendo annuale della S.P.A.,tolte le spese di gestione, dovrebbe essere redistribuito in proporzione tra questi enti pubblici, i quali dovrebbero poi utilizzarli in modo vincolato per migliorare i servizi idrici ed abbassare le relative bollette.

IN PRATICA:

Secam S.P.A., in qualità di società “in house”, è stata delegata per 20 anni dai Comuni della provincia di Sondrio alla gestione del Servizio Idrico Integrato. Secam è infatti  una società pubblica partecipata, attualmente a composizione pubblica totalitaria, che possiede tutte le caratteristiche per essere affidataria del servizio “in house providing”:

  • avendo le Pubbliche Amministrazioni la possibilità di esercitare un controllo analogo a quello svolto sui propri organi (leggere qui il testo della convenzione)
  • svolgendo l’attività in via prevalente per le amministrazioni socie
  • avendo un capitale societario totalmente pubblico;

In pratica il compito dei cittadini è quello controllare i propri Enti Pubblici rappresentativi che, avendo nello Statuto lo sviluppo e la cura degli interessi della propria comunità, sono responsabili:

  • del controllo formale di Secam S.P.A.
  • della approvazione del Piano d’Ambito, del Piano degli investimenti che SECAM ha fatto e che farà
  • Della approvazione delle tariffe da applicare all’utenza
  • di come Secam utilizzerà i dividendi (se verranno utilizzati ad esempio anche per abbattere i costi delle bollette).

 

Se SECAM non venisse controllata dagli enti pubblici non ricadrebbe più nell’istituto della “società in house” e i Comuni dovrebbero recedere dalla convenzione di affidamento del Servizio Idrico Integrato, in mancanza dei requisiti previsti dalla legge per tali società.

Lo schema è il seguente: i cittadini controllano l’operato dei propri Enti pubblici locali e questi, nell’interesse dei cittadini, controllano l’operato della propria “società in house”.

Uno spunto per chiedere agli Enti Pubblici di mettersi in discussione e di “intercedere” per l’abbattimento dei costi delle bollette è quello offerto dalla mancata applicazione di un quesito referendario del 2011 sull’acqua pubblica, che prevedeva l’abolizione di quella che allora veniva definita la “remunerazione del capitale investito”. Oggi si chiama “remunerazione degli oneri finanziari” ma la sostanza non cambia: esiste una percentuale della quota delle bollette che i cittadini pagano, stimata attorno al 7%, che dovrebbe essere restituita per legge (dato che il referendum ha valore di legge) ai cittadini.

i cittadini potrebbero :

1) pagare solo una parte delle bollette scorporando la remunerazione degli oneri finanziari;
2) pagare le bollette ma nel frattempo mandare una lettera non a Secam ma ai pubblici rappresentanti (Comuni e conferenza dei Comuni, Provincia e Ufficio d’Ambito) per informare che la quota relativa alla remunerazione degli oneri finanziari si considera indebitamente addebitata da parte della loro società Secam S.P.A. per cui se ne chiede il rimborso.
La prima ipotesi non è a mio parere percorribile poiché, oltre ad esporre il semplice cittadino a controversie legali, presupporrebbe l’acquisizione di informazioni dettagliate sulla tariffa e sul bilancio di Secam,non deducibili dalla semplice lettura della attuale bolletta relativa al Servizio Idrico Integrato (servirebbe forse richiedere maggiore trasparenza). Informazioni che un cittadino da solo non potrebbe reperire, contrariamente ad un movimento o ad una associazione ben organizzata e determinata e con coperture legali.

La seconda ipotesi sarebbe invece più realistica, nel momento in cui si prefiggesse a breve l’obiettivo prioritario di informare i cittadini e sensibilizzare gli Amministratori Pubblici, anche tramite i mezzi di informazione locali e i social network.

Non si tratterebbe di un atto di “disobbedienza civile” o fiscale ma di una semplice “obbedienza civile”, non perseguibile, in quanto si chiederebbe semplicemente di rispettare l’esito di uno dei referendum sull’acqua pubblica.

Da semplice cittadino ho provato a scrivere un modello di richiesta che potrebbe essere utilizzato come riferimento, oppure modificato a piacere, e inviato:

 

Al Sindaco del Comune di ………………………………………………

 Al presidente della Provincia di Sondrio

 

Il sottoscritto………………………………………………………………

residente in ………………………………………………………..(SO) via………………………………………………………………………………………

essendo intestatario presso Secam S.P.A. di un contratto di fornitura riguardante il Servizio Idrico Integrato, chiede che venga rispettato l’esito del secondo quesito referendario del 2011 sull’acqua pubblica, riguardante la “remunerazione del capitale investito” (ora “remunerazione degli oneri finanziari”).

Chiede pertanto a Lei di farsi portavoce presso la conferenza dei Comuni e la azienda speciale Ufficio d’Ambito per la restituzione, in detrazione sulla prossima bolletta di Secam S.P.A. del Servizio Idrico Integrato, della quota riguardante la remunerazione del capitale investito.

Cordiali saluti

Data

Firma

 

Al solo scopo di vedere se l’iniziativa potrà suscitare qualche interesse e dibattito nei cittadini, negli amministratori locali e nei mezzi di informazione ho avviato (QUI IL LINK) un sondaggio da pubblicizzare sui social network od ovunque si ritenesse utile.

Resta inteso che non mi accollerò nè meriti nel caso l’iniziativa avesse successo e neppure demeriti nel caso contrario, perché si tratta di una questione che riguarda un bene comune fondamentale, l’acqua pubblica, per il quale tutti sono tenuti a fare la propria parte.

Chi fosse interessato ad approfondire le questioni riguardanti il Servizio Idrico Integrato in provincia di Sondrio può consultare gli articoli seguendo questo link

 

….Finì che ognuno incolpò qualcuno perché nessuno fece ciò che ciascuno avrebbe potuto fare.

 

 

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