la SECAM è di tutti

Il gruppo di lavoro sul SII della provincia di Sondrio è rimasto assai sorpreso dall’esagerata reazione di SECAM SPA. Pur non conoscendo i nomi ed i contenuti delle affermazioni dei Sindaci, non ci sembra che si possa parlare di diffamazione. Nel caso di specie si tratta di amministratori pubblici che hanno sollevato questioni sul SII nel corso di un incontro con l’Ufficio d’Ambito (che dovrebbe essere preposto al controllo di SECAM SPA). Se anche gli amministratori di cui trattasi fossero usciti un po’ dalle righe, l’hanno fatto nella sede opportuna (e non a mezzo stampa). Questi amministratori hanno la nostra vicinanza e solidarietà. Cogliamo l’occasione per ricordare agli amministratori che non sono obbligati a votare senza aver prima discusso in assemblea e nei propri consigli comunali: lo stabilisce il Testo Unico degli Enti Locali!

Gruppo di lavoro – Coordinamento acqua pubblica della provincia di Sondrio

La presa di posizione espressa sopra dal Gruppo di lavoro ristretto sul Servizio Idrico Integrato fa riferimento a QUESTO COMUNICATO trasmesso a tutti i Comuni e agli Enti Pubblici  azionisti, nel quale SECAM  parla di una possibile azione legale contro future azioni diffamatorie contro l’ onorabilità della SPA e dei propri soci.

Integro con alcune considerazioni personali:

Leggendo il comunicato non si capisce quali siano le affermazioni false e a quale amministratore pubblico vengano attribuite. Da un articolo apparso oggi sul quotidiano Il Giorno si legge che  la minaccia è rivolta ad un Sindaco in particolare (è pubblicato il cognome ed il Comune) . Ancora non si sa chi siano gli altri amministratori che hanno eccepito sull’operato di SECAM nè tantomeno le parole o affermazioni esatte che tali amministratori abbiano usato.

Può anche darsi che tali Sindaci e amministratori abbiano detto cose inesatte ma se anche fosse, se è vero com’è vero che la SECAM è pubblica, perchè un socio, anche piccolo non dovrebbe poter sollevare questioni, dubbi, perplessità?

Nel documento di SECAM balzano all’occhio:

– la  assenza istituzionale dell’Ufficio d’Ambito che  sembrerebbe essere stato il promotore degli incontri, tra cui quello incriminato di Morbegno.

– l’anomalia della firma  dell’AD di SECAM su un documento che, almeno per la parte in cui “richiama all’ordine” avrebbe dovuto più correttamente essere firmato dal presidente  di SECAM,  il quale invece riceve tale lettera  soltanto per conoscenza nel suo ruolo secondario di “Responsabile della prevenzione, corruzione e trasparenza”.

Da un commento  su Facebook (che condivido) si legge:

 

Anziché annunciare querele, sarebbe più opportuno ascoltare le lamentele fondate della gente comune, cercando di andare loro un po’ incontro, riconoscendo che sul passaggio della gestione del sistema acqua dai Comuni alla SECAM qualche errore è stato fatto.

 Per finire con un può di buonumore proporrei  la candidatura di  SECAM  a patrimonio dell’UNESCO  🙂

Print Friendly, PDF & Email