la confusione delle bollette del Servizio Idrico

Nella Convenzione di affidamento del Servizio Idrico sta espressamente scritto all’art.16, che :
“Le variazioni tariffarie, in aumento o in diminuzione, avranno decorrenza dal gennaio dell’anno successivo a quello della loro approvazione, salvo diversa disposizione determinata dall’AEEG”

Quindi anche gli aumenti tariffari forfettari (da 153 a 285 mc annui)  dovrebbero partire dal 1/1/2018. Questo varrebbe sia per gli utenti ” irriducibili”(che della non richiesta di installazione del contatore  hanno fatto una questione di principio), sia per gli utenti ai quali conviene comunque ancora pagare a forfait (le utenze non domestiche ma assimilate a queste ma che consumano molto di più, es. Aprica, Bormio, Bianzone ecc.):

 

Gli aumenti tariffari dovrebbero decorrere quindi dal mese di gennaio, ma  SEcAm per comodità si è inventata “l’anno idrico”, che va dal 1 luglio al 30 giugno dell’anno successivo, decidendo di applicare le nuove tariffe, previste dalla Revisione del Piano d’Ambito, dal 1 luglio 2017.

Questo fatto ha comportato grande confusione negli utenti, che si sono visti recapitare le bollette più disparate.

Molti utenti si sono quindi rivolti al Comitato Coordinamento Acqua Pubblica di Sondrio per chiedere informazioni e queste erano state le rilevazioni del Comitato:

” Si riscontra che per la maggior parte degli utenti le fatture di S.EC.AM. sono di difficile lettura. Su molte delle fatture che ci sono pervenute abbiamo riscontrato diverse inesattezze.

Alcune sono state emesse per errore e, previa contestazione, sono state ritirate.

SECAM dovrebbe emettere fatture semestrali, redatte sulla scorta di letture effettive. Le fatture emesse riguardano periodi diversi Comune per Comune. Alcune arrivano al 30.06.2016 mentre molte sino al 30.06.2017, comprendendo più semestri. In quest’ultimo caso (scad. 30.06.2017) vanno a chiudere il periodo relativo alla prima modulazione tariffaria: dal 01.07.2017 scattano infatti nuove tariffe, fissi e importi forfettari.

Su alcune fatture non sono stati esposti consumi, bensì solo i fissi e l’IVA.

Per alcune fatture è la SECAM stessa che propone rateizzazioni, per altre no.

Nella maggior parte dei casi addebita consumi stimati, anziché quelli effettivi, anche dove ci sono i contatori o anche in presenza di autoletture degli utenti.

Sulla scorta di quanto sopra, si invitano gli utenti a controllare le proprie fatture prima di procedere al pagamento.”

Per cercare di venire ulteriormente in aiuto agli utenti il Comitato ha messo a punto  un semplice  un programmino per calcolare la congruenza delle fatture. Se dal confronto con le fatture emesse si evidenziassero importanti differenze l’utente potrebbe richiedere una verifica, avvalendosi anche delle associazioni in difesa dei consumatori.

SCARICA QUI IL FILE

Il file si compone di due tabelle:

– UTENZE SENZA CONTATORE E SENZA RICHIESTA DI INSTALLAZIONE

– UTENZE SENZA CONTATORE CHE HA FATTO DOMANDA DI INSTALLAZIONE E HA AVUTO L’INSTALLAZIONE DEL CONTATORE

Sarà sufficiente selezionare  dopo la scritta “COMUNE” il proprio Comune di residenza ed automaticamente verranno restituiti  i relativi dati.
L’utente dovrà tener conto che alla tariffa delle utenze considerate stagionali  (che è variabile da  Comune a Comune) che alla tariffa applicata ai proprietari di  seconde case e residenti nel medesimo mandamento, vanno applicati ulteriori calcoli correttivi, non contemplati nella tabella.

Chi avesse problemi nell’interpretazione dei dati o nell’utilizzo del file può rivolgersi  al Comitato alla seguente mail: [email protected]

Sempre a proposito di costi delle bollette ieri 20 dicembre 2017  i Comuni (presenti 43 su 77) hanno dato mandato all’Ufficio d’Ambito (QUI LA DELIBERA) di dare avvio al procedimento per il prolungamento della concessione a SEcAm da venti a trenta anni, con le seguenti motivazioni:

“i benefici della suddetta estensione sono riconducibili a:

  • minor valore residuo da corrispondere al gestore uscente a fine affidamento;
  • migliori possibilità di accesso al credito tradizionale e a finanziamenti dedicati al settore idrico”

Nulla da eccepire se non che non viene minimamente citato e preso in considerazione il “beneficio” della diminuzione delle tariffe agli utenti.

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