Il “Comitato Salute Ambiente Valli e Lago”, creato a sostegno della Petizione “NO ALLA MODIFICA PGT E AL PARCO MINERARIO SAN FEDELINO – NOVATE MEZZOLA” e avente fra i propri fini quello di promuovere opera informativa e di denuncia su questioni di inquinamento ambientale, ha fatto alcune osservazioni riguardo alla questione del Parco Minerario San Fedelino e alla propettata variazione della destinazione d’uso dell’area ex-Falck. Questo – si legge nel documento – quanto esprimeva nell’anno 2002 la petizione di un comitato nato proprio per la salvaguardia del bacino del Lago di Mezzola:
L’area Ex- Falck di Novate Mezzola e la discarica di Samolaco costituiscono da anni, una pericolosa fonte di agenti tossici per tutta la Valchiavenna. In particolare il cromo esavalente, scarto nei processi produttivi del vecchio impianto siderurgico, è materiale altamente cancerogeno.
L’8 agosto 2001 è stato approvato un progetto di messa in sicurezza che non risolve adeguatamente il problema dell’inquinamento ambientale dell’area ex-Falck e della discarica di Giumello, perciò ne chiediamo la modifica.
Il cromo contenuto nelle scorie della discarica a tutt’oggi continua ad inquinare la falda acquifera sottostante: tuttavia il progetto approvato non prevede alcuna opera di impermeabilizzazione sotterranea che permetta di isolare la sostanza inquinante impedendole di intossicare le acque.
Chiediamo che il decreto di bonifica e messa in sicurezza comprendente l’area ex-Falck e la discarica del Giumello sia modificato comprendendo:
– Una impermeabilizzazione completa della discarica ed il completamento dell’asportazione di tutte le coperture in eternit (sostanza cancerogena) non previsto dal progetto originario;
– Che vengano realizzati approfonditi studi epidemiologici sul rapporto fra dispersione del cromo esavalente e malattie tumorali nel comprensorio della Valchiavenna;
– Che gli enti locali interessati esprimano in modo netto e non ambiguo la loro contrarietà alla localizzazione sul territorio di Novate Mezzola di un impianto per la frantumazione e la spedizione di inerti dal raccordo ex-Falck o di altre attività produttive nocive alla salute ed all’ambiente;
– Che gli enti promuovano un piano di sviluppo turistico del bacino del Lago di Mezzola fondato sulla valorizzazione e la tutela del grande patrimonio ambientale che caratterizza quest’area