Gli esperti vengono ascoltati?

Il quaderno TAM del CAI del 2009 è una fonte inesauribile di informazioni su alcune tematiche riguardanti le acque della nostra provincia. La Provincia di Sondrio aveva commissionato uno studio ai prof. Silvio Franzetti, Marco Vitale e  Luisa Bonesio.

Cito testualmente, tratto da un contributo del prof. Vitale (pag.46-48):

Questo studio fornito alla Provincia di Sondrio per sua natura dovrebbe essere a disposizione di ogni interessato.Qui basterà citarne le principali conclusioni dell’illustre studioso:

“Si dimostra così il livello molto alto dello sfruttamento della risorsa idroelettrica (in Valtellina)  e la gravità di eventuali sottotensioni idroelettriche”.

“ L’installazione di piccole centrali usualmente è molto impattante alla luce degli indicatori sopra detti: per l’entità modesta della portata disponibile; per l’ubicazione in zone di pregio ambientale; per il funzionamento incerto (per non dire il non funzionamento) dei dispositivi di rilascio. Inoltre le opere – prese e canali – sono talora sovradimensionati rispetto alle prescrizioni di concessione; ciò può essere dovuto a necessità  costruttive/gestionali, ma la conseguenza può essere una gestione delle derivazioni oltre la concessione.

Un punto particolarmente vulnerabile è quello del DMV. La presa è spesso in luogo remoto e di non facile accesso; ne consegue che anche gli automatismi di controllo del DMV sono praticamente assenti. Vengono spesso usati scaricatori di piccole dimensioni e quindi di frequente intasamento. Occorre che l’obbligo al rilascio del DMV diventi operativo con un adeguato sistema di misura e controllo (che dovrebbe essere introdotto anche per le centrali esistenti). Come detto le opere di derivazioni da piccoli bacini (o prese) si trovano spesso ad alta quota, in luoghi difficilmente raggiungibili o controllabili; si ritiene perciò debba essere usato un criterio gestionalmente semplice per garantire il DMV.

Ad esempio mediante un partitore di portate si può ottenere il deflusso in alveo di una voluta frazione – in generale variabile in funzione della portata in arrivo – della portata disponibile: in tal caso il rilascio ambientale non sarebbe né a valore costante né perfettamente modulato; però un dispositivo statico di questo tipo avrebbe il vantaggio della minimizzazione degli interventi manutentivi. La portata derivata in questo caso può essere misurata sui canali di derivazione (eventualmente relativi ad una o più prese); si deve poi aggiungere la misura, o quanto meno un controllo d’ordine di grandezza del DMV, con l’automatico allarme e conseguente interruzione – ritardata – della derivazione qualora il valore di soglia minima di DMV non fosse rispettata. Il concessionario deve eseguire misure in continuo, senza soluzioni di continuità. Un “controllore” deve esercitare un controllo continuo dell’attività del concessionario; devono essere stabilite le modalità di preavviso per eventuali ed inevitabili interruzioni della derivazione (manutenzioni); devono esserci penali in caso di inadempienza da parte del concessionario. Il rilascio compensativo in un unico punto del DMV relativo a un gruppo di prese può in taluni casi essere una soluzione accettabile.

Va presa in considerazione l’opportunità di delegare il controllo ad enti o comunità locali direttamente ed economicamente interessate e motivate; certamente lo sono i destinatari dei sovracanoni. L’Amministrazione Provinciale di Sondrio potrebbe essere il riferimento idoneo per l’organodi controllo suddetto.

Infine mi sembra corretto porre un problema che dovrebbe essere affrontato. Gran parte delle piccole centrali si giustificano  economicamente solo per i contributi ottenuti sotto varia forma. Venendo a mancare gli incentivi è probabile che, come in passato, esse vengano abbandonate. Si avrebbe così distribuita sul territorio una quantità di relitti post-industriali per la rimozione dei quali non è stato previsto alcun costo per la demolizione e rimozione. Non è giusto che i concessionari abbiano gli utili e la comunità debba poi assorbire i costi.”

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