comunicato dello I.A.P.S.

Pubblico il comunicato dello IAPS a firma di Sandro Sozzani apparso sulla stampa locale.

FINALMENTE QUALCUN ALTRO PARLA

Ho letto con piacere sulla stampa degli ultimi giorni le dichiarazioni del presidente del Cai della Valmalenco Francesco Salvetti,relative al devastante svaso della diga di Campo Moro.
Finalmente qualcuno che non pare rassegnato alla ineluttabilità di tali eventi che,per la frequenza e la durata con le quali si ripetono ( vedasi il recente svaso della diga di Fusino in Alta Valle ), rischiano di compromettere la sopravvivenza,in condizioni decenti,dei nostri principali corsi d’acqua.
Che simili operazioni “debbano” essere compiute per la corretta funzionalità degli impianti nessuno dubita,ma ci rifiutiamo di credere che le modalità attuative debbano essere queste e solo queste e non se ne possano individuare di meno devastanti per la salute dei corsi d’acqua (non solo dei pesci) e dell’intero territorio.
Penso che non ci si possa davvero più accontentare che i cosidetti controllori ( i tecnici dell’Arpa,i funzionari della Provincia e dello Ster regionale,i rappresentanti dell’Unione Pesca ) ci assicurino che le operazioni si sono svolte nel pieno rispetto delle modalità previste da un Protocollo piuttosto che da un Piano di gestione degli svasi.
Se è davvero così è proprio nella definizione delle procedure che bisogna intervenire,per modificarle e migliorarle,rendendole almeno sopportabili.
Questo è ciò che una comunità attenta e preoccupata della difesa e salvaguardia della propria fondamentale risorsa,il territorio appunto,deve richiedere,meglio pretendere.
Per sperare però che ciò possa avvenire prima che sia del tutto troppo tardi è necessario che altre voci ( di amministratori locali,ma anche di semplici cittadini) si facciano sentire e si uniscano a quelle,meritevoli ma tanto isolate,di Francesco Salvetti e dell’Intergruppo Acque.
Mercoledì pomeriggio a Campo Franscia e poi a Lanzada,alla confluenza del Lanterna nel Mallero ho avuto la sensazione di assistrere al funerale di un torrente.
Ho anche pensato che,ad esequie celebrate,quel torrente non rinascerà più,anche se qualche pesciolino reimmesso tornerà a cercare di viverci.
In un paese come il nostro nel quale ci si lamenta di tutto,persino delle cose giuste,è mai possibile che simili attentati all’integrità territoriale,all’ambiente ed al paesaggio (che sempre vantiamo così tanto,credendoci così poco) passino sotto il generale silenzio?
Se il singolo comune cittadino può anche essere disattento o scarsamente interessato la disattenzione ed il disinteresse non dovrebbero essere consentiti a chi ha responsabilità di varia natura,in particolare politiche o amministrative .

Sandro Sozzani per l’Intergruppo Acque

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