Centralina Sasso Bisolo

GLI ASSALTI AI CORSI D’ACQUA NON FINISCONO MAI  !!

La battaglia ultradecennale delle Associazioni Ambientaliste e dei Comitati spontanei dei cittadini, purtroppo, non ha portato ad uno STOP definitivo delle captazioni ai corsi d’acqua della Provincia, ma al cosiddetto Piano di Bilancio Idrico, (PBI) un provvedimento dell’Amministrazione Provinciale approvato il 25 gennaio 2009 che purtroppo non ha bloccato  le domande e le istruttorie precedenti a quella data che hanno continuato tranquillamente il loro iter.

Non so se si possa dire che la montagna ha partorito il topolino….ma comunque qualcosa di simile SI, visto che il PBI classifica il territorio in aree diversificate, in alcune delle quali è possibile ancora impiantare nuove centraline.

Ma “tornando al Sasso” e sulla base della determina dell’Amm. Prov., alcune considerazioni si possono fare:

–   Non è  il primo caso di concessione rilasciata per un  certo quantitativo d’acqua derivata che poi raddoppia o triplica (un altro caso emblematico c’è in Valmalenco dove una piccola derivazione diventa alla fine “grande derivazione”), senza alcun “controllo”  esterno.  Mentre nella prima fase del procedimento  possono essere presenti cittadini ed Associazioni a “controllare” la correttezza delle procedure, a tutela dell’ecosistema naturale, nel prosieguo della pratica la procedura si chiude  e “tutela”  in  un rapporto triangolare, Concessionario/ Regione/ Provincia, con l’esclusione di qualsiasi “intrusione e disturbo” da parte di esterni.

–  E’ ormai una consolidata cattiva abitudine chiedere (ed ottenere) dalla Regione Lombardia l’esclusione dalla procedura di V.I.A. (valutazione di impatto  ambientale) per opere pubbliche che invece la richiederebbero. Le nefaste conseguenze  sono sotto gli occhi di tutti (l’es. più eclatante che abbiamo sotto gli occhi è quello del sottopasso di Novate Mezzola). ..

Forse la V.I.A. non avrebbe un effetto taumaturgico e non servirebbe ad evitare sempre gli errori più marchiani che si traducono, anche, in spreco di denaro pubblico, comunque male non farebbe.

 

–    E’ curioso notare come i lavori per la derivazione dal torrente Sasso Bisolo siano iniziati il 23.02.2004 e si siano conclusi il 30.05.2006 = 2 anni e 3 mesi, mentre il collaudo abbia richiesto 6 anni 3 mesi e 10 giorni (dal 15.11.2006 al 08.03.2013)  e queste lungaggini non siano certo colpa della V.I.A..  e come il collaudatore abbia dovuto verificare più volte la mancanza di dispositivi che consentano la misurazione del DMV….

–   Sempre leggendo la determina, sembra che la condotta forzata sia posta sotto una strada comunale il cui versante è interessato da frequenti fenomeni di dissesto che mettono in pericolo la sicurezza sia della strada che della condotta… Una VIA non avrebbe potuto rilevare questa criticità che non mi sembra di poco conto?

–    In conclusione, un altro “piccolo pezzo” di Valtellina è stato snaturato e sfruttato, quando avremo distrutto gli alberi, gli animali, le acque, I prati ed I boschi…ci accorgeremo che I soldi non si possono mangiare, meglio se ce ne accorgessimo prima !

Vaninetti  William

presidente WWF Valtellina Valchiavenna

Morbegno, 20 giugno 2013

(DOCUMENTO DI APPROFONDIMENTO UPS ANNO 2006)

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