Bollette, azienda speciale, Water alliance

Breve riassunto della serata di mercoledì 27 gennaio 2016 a Sondrio, relatore Remo Valsecchi.

 

Nelle bollette del Servizio Idrico Integrato ho visto una cosa strana: il primo luglio 2014 le tariffe sono triplicate o quadruplicate. Non è possibile, perché il metodo tariffario prevede che le tariffe debbano incrementare con una gradualità. Non è pensabile che si mettano in difficoltà le famiglie perché c’è bisogno di fare entrata o qualcos’altro: la gestione dovrebbe essere finalizzata a tariffe più basse e a garantire l’acqua a tutti. Poi c’è un altro problema che è vietato dal metodo tariffario: voi in molti casi avete un quantitativo di acqua utilizzato determinato “forfettariamente”. Non è consentito. E’ vero che probabilmente questo nasce da una esigenza territoriale che è la mancanza di contatori, però bisogna trovare un’altra soluzione perché il metodo tariffario non consente la determinazione a priori del quantitativo di acqua utilizzato. Quindi queste tariffe sono sicuramente da rivedere.

SECAM è una delle poche società in Italia ad essere interamente partecipata dai Comuni dell’Ambito. Un problema è che Secam ha più attività, non si è in grado di capire qual è il costo reale del servizio idrico, ci sono alcune attività che a mio giudizio sono di natura commerciale e quindi non sono compatibili con la gestione del servizio idrico. Potrebbe anche avvenire che è il servizio idrico che finanzia altre attività in perdita. Siccome il bilancio di SECAM riporta solo i dati essenziali richiesti dal codice civile è difficile fare approfondimenti: bisognerebbe conoscere la contabilità. Dal primo gennaio 2016 dovrebbe entrare in vigore un meccanismo che permette di separare la contabilità del settore idrico dalle altre attività, anche se questo non sarebbe una garanzia sufficiente di trasparenza.

In provincia di Sondrio l’affidamento del servizio idrico è “diretto” (in house providing): secondo la legge attuale i Comuni possono non effettuare la gara nel momento in cui vogliono gestire direttamente il servizio. Ma perché ci possa essere la gestione in house ci sono 4 punti da rispettare:

1 – la partecipazione totalmente pubblica. Questo è un punto rispettato

2 – l’attività prevalente. Se tutte le attività di SECAM fossero strumentali alle attività istituzionali dei Comuni esse potrebbero coesistere. Qui però sorge qualche dubbio.

3 – la assenza di vocazione commerciale, la presenza della quale esprimerebbe una natura di SECAM non più strumentale alle attività istituzionali dei Comuni

4- deve esistere reale “controllo analogo” su SECAM: deve essere lo stesso controllo che il Comune eserciterebbe se gestisse l’attività direttamente. Sotto questo aspetto SECAM non è conforme.

Secondo me in provincia di Sondrio bisogna cominciare a fare una battaglia di questo tipo: la vostra, essendo una società partecipata dai Comuni direttamente e quindi una società di primo livello, è pronta per diventare una azienda speciale. Bisogna fare una battaglia politica. Ma l’azienda speciale è molto facile da realizzare e poco onerosa per i Comuni. L’azienda speciale non può fare operazioni di carattere finanziario, è un ente strumentale all’ente locale e quindi gestirà i servizi in una logica che non è quella del profitto.

Serve una delibera dei Comuni che realizza quella che è la trasformazione eterogenea”, che è un modello di trasformazione istituito con la riforma del diritto societario del 2004, che è di una grossa banalità fare e che non ha neppure molti costi. Richiede la maggioranza dei Comuni partecipanti, in rapporto alla rappresentatività della popolazione, come nella Conferenza d’Ambito. I 5 Comuni capo mandamento della provincia di Sondrio da soli, se lo volessero, avrebbero i numeri per farlo.

L’articolo 42 del TUEL lettera e, stabilisce che la competenza sui servizi pubblici, sulle società, non è del Sindaco ma del Consiglio Comunale. E noi questo dobbiamo cominciare a farlo valere. Come? Esposti alla Corte dei Conti, esposti all’ANAC. Non facciamo ricorsi all’ AEEG perché è dalla parte dei gestori. Noi sulle tariffe paghiamo l’uno per mille dei ricavi da destinare all’AEEG quindi dovrebbero tutelare noi, ma la tariffa è strutturata per garantire i profitti del gestore. E’ possibile chiedere a SECAM di mandare dei bilanci separati, per esempio del solo servizio idrico? Dovrebbero poterlo fare i Comuni sicuramente, i Consiglieri Comunali sicuramente perché c’è l’articolo 43 del TUEL che da l’accesso agli atti, potrebbero farlo i cittadini a norma della legge 241/90 sulla trasparenza. A me non hanno mai risposto, rispondono che “compete al Consiglio di amministrazione, sono notizie riservate”. Spero che a Sondrio sia diverso. Come fa un Comune ad avere notizie riservate? Il Comune dovrebbe essere la casa di tutti.

L’idrico dovrà essere gestito in futuro da una sola società, Cap Holding, che ha stretto alleanze in quasi tutta la Lombardia e ultimamente anche a Lecco, Como e Sondrio. Il tutto viene venduto come un accordo di “join venture”: se fosse così non mi preoccuperebbe più di tanto perché di fatto è un accordo di collaborazione e di coordinamento delle attività che potrebbe portare anche dei benefici. Però la cosa strana è che non si riesce ad avere gli accordi che dicono cosa ci sia esattamente. I consiglieri comunali di queste cose non sanno mai niente; anche l’A.D. di SECAM dice di non saperne nulla: se gli hanno detto di non dirlo non lo sa. Appena finito l’ EXPO è stato fatto un convegno dove il direttore di Cap Holding ha illustrato tutto il disegno e la “join venture”  è diventata “ rete di impresa”, che è una altra cosa. E’ una collaborazione un po’ più stretta, un po’ più formale, probabilmente funzionale ad una fusione in una società unica che dovrà gestire in futuro il servizio idrico.

Per saperne di più invito a vedere qui il riassunto video della serata

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