A proposito di acqua pubblica

In riferimento  alle informazioni che stanno circolando su giornali e Tv locali pubblico  un contributo che propone un differente ma altrettanto valido  punto di vista sulla futura gestione del Servizio Idrico Integrato in provincia di Sondrio.

 

A proposito di acqua pubblica

La Provincia di Sondrio con delibera del 04/04/2014 n.11 approva il Piano d’Ambito presentato dall’Ufficio d’Ambito e affida la gestione del Sistema Idrico Integrato (acquedotto, fognatura e depurazione) a Secam spa, quindi le prossime bollette saranno emesse da tale società.

Da parte sua l’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito Territoriale di Sondrio ha dato il proprio consenso nello scorso mese di marzo, approvando sia il Piano d’Ambito che la convenzione per l’individuazione del gestore unico Secam.

Si è così delineata una situazione complessa e per taluni aspetti controversa.

Ci sono diverse domande da porsi e soprattutto da porre alle nostre Amministrazioni Locali, avendo ben presente che nel referendum del 2011 ci siamo democraticamente espressi a favore di una gestione pubblica e partecipata dell’acqua secondo principi di solidarietà e di giustizia.

  • La tariffa media del Servizio Idrico Integrato(SII) in provincia ora è di 0,25 euro al mc. Con il passaggio al gestore unico si parte da una tariffa base di 0,99 euro che si prevede di portare in breve a 1,26 euro e bisognerà poi attendere che sia tutto a regime per capire a quale importo si arriverà. Si è utilizzato il Metodo Tariffario dell’Autorità per l’Energia elettrica e il Gas (AEEG) contro cui si è già espresso il Consiglio di Stato in quanto non rispettoso dell’esito del referendum. Si consente di fatto ai gestori di fare profitti sull’acqua con aumenti sulle bollette preoccupanti. Non era possibile sospendere l’approvazione del MTT (Metodo tariffario transitorio)?
  • Per il Regolamento di Servizio di Secam spa quello dell’acqua è un servizio come un altro e se ne prevede la sospensione in caso di morosità: i cittadini potranno attingere alle fontane pubbliche.L’acqua è indispensabile alla vita e alla salute; una cosa simile è semplicemente irricevibile, da cittadini diventiamo sudditi. Vogliono i Comuni rivedere questo passaggio?
  • Secam ha costi strutturali che presumibilmente saliranno con la presa in carico del SII: personale con vari incarichi e compensi, uffici, mezzi ecc. Saranno sulle bollette. Sarebbe o no il caso di fissare dei paletti?
  • Come verrà gestita l’installazione dei contatori di cui risultano sprovvisti circa la metà dei Comuni? Li pagheremo tutti? Anche in termini di depurazione la situazione di partenza in Provincia è tutt’altro che omogenea.
  • E se fino ad ora bastava una telefonata in Comune per far intervenire gli addetti, in caso di emergenza che servizio avremo in futuro?
  • E che cosa attende i lavoratori dei Comuni che si occupano dell’acqua?
  • Secam,assicura l’attuale direttore,rimarrà una società pubblica. Non sarebbe opportuna una modifica dello Statuto che inequivocabilmente la obblighi a rimanere tale ?
  • Abbiamo memoria storica, ma anche esperienze presenti di gestione partecipata e locale dell’acqua per esempio su maggenghi e alpeggi.Si è considerata l’alternativa di costituire per esempio dei Consorzi di Comuni che si organizzano per gestire l’acqua?

 

Sono molti in Italia gli Enti Locali che hanno scelto la strada della resistenza nelle sedi istituzionali, sospendendo ad esempio l‘applicazione del Metodo Tariffario dell’AEEG e anche le delibere degli Uffici d’Ambito e dei Consigli Provinciali sono impugnabili.

Questi Consigli comunali hanno scelto di continuare l’azione di difesa dei beni comuni, rappresentando e interpretando i bisogni delle loro comunità.

Non sarebbe il caso di imitare il loro esempio?

 

Olga Caligari

Lorena Copes

 

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