“L’so a mì che l’ve a custàa el servizi!”

Volentieri raccolgo l’invito a raccontare la mia esperienza del rapporto con SECAM Spa.

Premesso che ho aderito sia alla petizione che alla class actione  ma che non ho mancato di pagare la mia fattura relativa al periodo 2° sem. 2014 e 1° sem. 2015 pervenuta il 23 Agosto 2016  con scadenza di pagamento il 31 (e già su questo ci sarebbe molto da dire). Dopo aver pagato la fattura ho però inviato alla SECAM una garbata ed asettica letterina nella  quale dico che pago per non incorrere in interessi di mora o distacchi dell’utenza ma che, ritenendo che ci siano delle irregolarità, mi riservo la ripetizione/rimborso totale o parziale. Analoga letterina la spedisce mia madre. Io e  mia madre occupiamo due appartamenti in un immobile di 4 appartamenti/famiglie. La SECAM risponde che non ha colpe; che lei fa quello che enti sovraordinati le dicono di fare ecc.ecc.  Mi invita a inoltrare le mie doglianza ad altri.

Peccato che all’art. 1.5. del regolamento del servizio SECAM si legge un perentorio: “1.5 –RECLAMI- I reclami devono essere presentati al gestore.” – Punto.  E poi, gli utenti il rapporto ce l’hanno con SECAM , mica con l’ufficio d’Ambito o con l’ente provincia…

Il giorno 5 settembre 2016  la SECAM manda un operatore a leggere i contatori mio e di mia madre.  Mia madre accompagna l’operatore, firma la lettura e avvisa l’operatore  stesso che ci sarebbero altri 3 contatori da leggere, ma lui controlla le sue carte e dice: “No, io devo leggere solo questi due”.  Mia madre resta un po’ sorpresa ma non insiste. Di lì a qualche giorno l’operatore ritorna e chiede di leggere gli altri due contatori relativi alle altre unità immobiliari: uno lo legge, l’altro si trova all’interno di un appartamento sfitto e lascia quindi l’avviso per l’autolettura. Mia madre torna alla carica: ci sarebbe il 5° contatore che sta nell’orto: è intestato “ex ina casa” ed è in comune tra le quattro famiglie. Tra l’altro per quello non abbiamo riceuto la fattura. Arriverà più tardi?”  L’operatore  consulta le sue carte: “No, io non ce l’ho segnato…” Saluta e se ne va.   Ora, tra le innumerevoli questioni relative al Servizio Idrico Integrato questa è una facezia, quasi una barzelletta,  ma la mia mamma, con il suo pragmatico buon senso ha sentenziato: “L’so a mì che l’ve a custàa el servizi!” (traduzione: capisco perchè il servizio venga a costare tanto caro!). E  io: “No mamma questa è una stupidaggine, le cose gravi sono altre”… e lei perentoria: “Appunto perchè è una stupidaggine non dovrebbe proprio succedere…”.  E come darle torto?

Martina Simonini

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