la valutazione di incidenza a Novate

(QUI TROVATE TUTTA LA DOCUMENTAZIONE)

Nel DECRETO N. 6550 Del 31/07/2015 della DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE si parla della
VALUTAZIONE DI INCIDENZA DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA FINALIZZATO
ALLA RIQUALIFICAZIONE E ALLO SVILUPPO DELL’AREA FALCK IN COMUNE DI
NOVATE MEZZOLA (SO).

L’atto si compone di 16 pagine, delle quali le prime 12 ve le riassumo così:

VISTI …

CONSIDERATO CHE …

PRESO ATTO CHE …

VISTI …

CONSIDERATO CHE

POSTO CHE …

VERIFICATO CHE …
CONSIDERATO CHE …

VALUTATO CHE …

CONSIDERATI …
RITENUTO ….

VALUTATI …

RITENUTO …

DATO ATTO …

RICHIAMATO. …

(finalmente) D E C R E TA (riassumo):

Di esprimere valutazione di incidenza positiva, ovvero assenza di possibilità di arrecare una significativa incidenza negativa da parte dell’Accordo di Programma finalizzato alla riqualificazione e allo sviluppo dell’area Falck in comune di Novate Mezzola (SO), a condizione che nell’ambito della valutazione ambientale siano individuati e successivamente siano adottati tutti gli idonei accorgimenti tecnici per evitare ogni possibile diffusione di agenti inquinanti nonché un idoneo programma di allerta e monitoraggio.
(però non c’è scritto:” si rendano immediatamente pubblici e vengano pubblicati anche su internet a disposizione di tutti i cittadini i dati del monitoraggio”, e neppure in quali punti monitorare la qualità delle acque).

Nelle ultime pagine del documento si trovano le prescrizioni. Eccone solo alcune (a me personalmente sembra di leggere  una barzelletta, ma il testo riporta fedelmente quello che sto per scrivere sotto):

si preveda uno specifico piano di monitoraggio delle emissioni sonore lungo il corso del canale Fosso di Riva, preceduto da uno studio ex ante che individui le specie faunistiche, in particolare le specie avifaunistiche, da monitorare, …

si preveda uno specifico piano di monitoraggio esteso anche alle condizioni del muro di sostegno confinante con la pista ciclopedonale

si proseguano le attività di monitoraggio della qualità delle acque sotterranee e
superficiali

si modifichi il progetto di copertura degli edifici. Dovrà trattarsi di una copertura a ghiaia che simula il greto di un fiume. Tale copertura, anche per la vicinanza ad habitat naturali di corso d’acqua, attrarrà potenzialmente specie tipiche di questi ambienti ampliando quindi la disponibilità di ambienti idonei per la sosta;

si utilizzino per la messa a dimora nel verde circostante agli edifici e sui tetti vivi esclusivamente piante autoctone certificate; anche le sementi per gli inerbimenti dovranno derivare esclusivamente da flora locale, dai prati circostanti, eventualmente utilizzando il fiorume, anche allo scopo di non immettere piante potenzialmente infestanti in un ambito così prossimo ai siti della Rete Natura 2000;

si adottino opportuni accorgimenti negli edifici per favorire la sosta e la riproduzione di chirotteri, rondini, rondoni, strigiformi, gheppi, ecc

si prevedano monitoraggi del livello di emissione polveri e rumori sia nella fase di cantiere che a regime;

contestuale recupero ambientale delle aree esaurite mediante riprofilatura del versante con gradonature, falsipiani e scarpate di raccordo più o meno ripide ma atte a consentire gli spostamenti della fauna, processi di invecchiamento della roccia, riporto dello strato di terreno, messa a dimora di essenze vegetali autoctone
si limiti al massimo il disturbo alla fauna generato durante le fasi di escavazione e di trasporto del materiale sulla rete viaria/ferrovia, con l’utilizzo di tutti gli accorgimenti necessari;

si effettui la recinzione dell’area di cava in modo da impedire l’ingresso ai grandi mammiferi;

si creino ambienti idonei alla presenza dei Chirotteri, progettati da figure professionali esperte della biologia ed ecologia dei Chirotteri;

si elimini o si contenga al massimo l’illuminazione notturna dell’area, eventualmente limitandola strettamente ai motivi di sicurezza ed orientando le lampade verso il basso, con contenimento dell’inquinamento luminoso;

si adottino idonei sistemi di abbattimento delle polveri (nebulizzazione in aree cantiere e delle piste di accesso) e la copertura del materiale trasportato;
si osservino basse velocità da parte dei mezzi di servizio impiegati per l’attività all’interno delle aree di cantiere e lungo le piste di accesso;

si preveda la dismissione e lo smantellamento, al termine delle attività estrattive, delle piste di cantiere, mediante riprofilatura e piantumazione di vegetazione autoctona;

si attivino sistemi di segnalazione visiva e adozione di ogni accorgimento per evitare schianti dell’avifauna su funi o cavi sospesi all’interno dell’ambito;

si utilizzino per tutti gli interventi di messa a dimora di materiale vegetale autoctono certificato e miscugli autoctoni di prato polifita per gli inerbimenti;

Fermiamoci qui. Sembra di essere nel paradiso terrestre! Ma il nocciolo della questione, al quale si gira intorno anche qui con grande abilità, è il seguente: la salute umana come verrà tutelata ? La bonifica del sito verrà realmente fatta?

 

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