Facciamo quattro conti

30 settembre 2015

Ricevo e volentieri pubblico una  precisazione di Ugo Parolo, che penso possa contribuire al dibattito. Mi auguro  che venga riportata anche sui mezzi di informazione, in modo che tutti possano conoscerla.

 

Luca Vitali sei male informato. Innanzitutto i calcoli non si fanno sulla potenza installata ( 730 Mw) ma sull’energia effettivamente prodotta ogni anno che quindi può variare a seconda delle stagioni più o meno piovose .

Poi devi sapere che i canoni che citi tu ( corretti) sono frutto di una legge regionale n 10 del 2009 che ne ha disposto il raddoppio . ( i canoni precedenti che valevano la metà ed erano e sono già interamente devoluti alla provincia di Sondrio per un importo che annualmente va dai 9,5 ai 10,5 milioni)

Con la stessa legge 10/2009 è stato disposto solo per la provincia di Sondrio che l’ulteriore importo dei canoni pari ad ulteriori 10milioni/ anno circa venisse destinato in parte alla prov di Sondrio tramite un intesa ( un atto negoziale tra le parti – Regione Lombardia e Provincia). In attesa di definire l’intesa la Regione con parte di questi soldi ( circa 3,7milioni all’anno) ha pagato e paga dal 2013 il mutuo per la tangenziale di Morbegno che da impegni presi avrebbe dovuto pagare la provincia. Quindi la regione si è sostituita alla provincia anticipando circa 3,7 milioni/anno dei 10 totali derivanti dal raddoppio.

Con la legge sull’autonomia n 19/2015 all’art 10 comma 7 è stato disposto che a partire dal 2016 l’intero importo del raddoppio dei canoni ( circa 10 milioni / anno di cui 3,7 già erogati per tangenziale di Morbegno) venga destinato alla prov di Sondrio.

Ergo: dai 20 ai 22 milioni anno di canoni vanno alla provincia di Sondrio.

Cioè tutti i canoni pagati sull’energia realmente prodotta.

È questo non perché sta scritto nei sacri testi della Bibbia ma solo grazie ad un costante impegno che dal 2007 ( anno in cui è stata approvata la prima legge che destinava i canoni a Sondrio) mi vede coinvolto al fianco di tanti amministratori del territorio valtellinese e di cui mi assumo volentieri oneri e onori.

Ps:

– i sovracanoni sono disposti con legge statale e la regione non c’entra niente

– tutte le altre province lombarde non ricevono praticamente niente dalla regione sui canoni

 

Tutto questo per fare chiarezza perché è giusto che i cittadini sappiano come stanno le cose

Cordialmente

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articolo del gennaio 2015

Il 12 dicembre 2014 è stato pubblicato sul BURL il documento contenente gli importi dovuti alla Regione Lombardia per l’anno 2015 a titolo di canone di utenza di acqua pubblica:

  canoni di concessione 2015 (55,9 KiB, 713 hits)

idro

 

Da un documento del 2011 riferiti alla produzione idroelettrica in Provincia di Sondrio si rilevano i seguenti dati:

conto

 Facendo quattro conti, riferiti al territorio della provincia di Sondrio, otteniamo che:

31,09 * 1000 * 730 = € 22.695.700 ( canoni grandi derivazioni)

15,44 * 1000 * 40 = € 617.600 (canoni piccole derivazioni)

TOT: € 23.313.300

Il dato totale riguarda i soli canoni di concessione per la produzione idroelettrica dichiarata nei disciplinari di concessione in Provincia di Sondrio. Sono esclusi quindi dal conto i sovracanoni BIM e rivieraschi, che vanno conteggiati in aggiunta. Con l’AQST ( accordo stipulato tra Regione Lombardia e Provincia di Sondrio) rientrano attualmente in provincia circa € 9.500.000 dei soldi che intasca la Regione sui canoni di concessione provinciali. Pur sottacendo altre e ben conosciute problematiche riguardanti l’ aspetto economico dello sfruttamento idroelettrico in provincia, questi dati potrebbero essere d’aiuto a  chi si deve occupare di  tematiche complesse come  l’autonomia provinciale.

( per informazione aggiungo  il link al nuovo Statuto provinciale, che invito tutti a leggere)

Per un calcolo completo si  dovrebbero infine  aggiungere:

– il sovraccanone rivierasco ( che per le grandi derivazioni è di circa 5.000.000 di euro annui e per le piccole derivazioni circa 340.000 euro)

– il sovraccanone BIM (che  per le grandi derivazioni ammonta ad oltre 18.000.000 euro annui  e per le piccole derivazioni circa 1.300.000 euro)

 P.S. : in attesa di darci “autonomia” sul demanio idrico (autonomia compartecipata, si veda il PDL ) la Regione Lombardia può dare già da subito alla Provincia i soldi rimanenti dei canoni di concessione, oltre 13 milioni annui, senza fare alcuna ulteriore legge.

 

 

 

 

 

 

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